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domenica 20 novembre 2011

La famosa Repubblica Parlamentare

"Quelli che il Parlamento" dicono che vigileranno sul governo Monti. Lo dicono fieri di sè, quasi baldanzosi, noncuranti del fatto di essere appena stati messi da parte come lo scemo del villaggio quando c'è da fare un lavoro che non sia di bassa manovalanza. Ovviamente, nonostante meglio farebbero a nascondersi dietro una tenda come certi bambini vergognosi, non perdono il vizio di raccontare frottole. In realtà non hanno alternativa alcuna rispetto all'approvazione coatta di qualsiasi cosa Monti proponga all'assemblea.
Basta ragionare. Ci hanno detto che non si poteva votare perché c'era fretta. Una fretta dannata. Il colpo di spread era pronto ad abbattersi come una devastante invasione di Unni se solo avessimo esitato, tentennato per oltre 24 ore. Tanto infatti ci è voluto a Giorgio Napolitano per nominare Mario Monti senatore a vita. E poi, di lì a poco, presidente del Consiglio. Bisognava attuare subito la letterina della BCE. Tutta, senza indugi. Così come l'Irlanda deve aumentare l'iva al 23% e i suoi cittadini lo vengono a sapere dalla Bundestag, il Parlamento tedesco che evidentemente discute -  prima - quello che - poi - verrà approvato all'Irish Houses of Parliament.
 
  Dunque spiegatemi: non c'erano neppure 24 ore di tempo perché stavamo fallendo, ci hanno imposto un liquidatore e il suo team di banchieri per "liberare la politica dalle responsabilità che non è in grado di prendersi [...] perché faccia un passo indietro, [...] che è un momento di supplenza" [Pier Luigi Celli, direttore Università Luiss nonché consigliere di Unipol nonché sponsor e mentore dei ministri del governo Monti] e ora vorreste farmi credere che abbiamo tutto il tempo necessario per affossare i provvedimenti urgenti del professore della Bocconi?
 
  E' evidente anche a un asino che la politica è ostaggio della sua pavidità e dei suoi interessi individuali. Casini lo dice chiaramente: "Chi, tra i partiti, non sosterrà questo governo fino in fondo, pagherà un prezzo elettorale altissimo". Chi glielo andrebbe a spiegare poi agli italiani se un nuovo colpetto di spread, magari quello definitivo, fosse dovuto proprio al voto contrario della Ravetto sulla reintroduzione dell'Ici (nonostante proprio il suo partito avesse vinto le elezioni promettendo di togliere la tassa sulla prima casa)? Che poi, di ergersi a paladini della Repubblica Parlamentare i nostri non ne hanno nessuna voglia. Lo dimostra il pizzino di Enrico Letta per Mario Monti. Chissà, forse scritto in virtù del fatto che si conoscono bene, essendo entrambi membri del Comitato Esecutivo dell'Aspen Institute insieme a Gianni Letta, Giuliano Amato, Lucia Annunziata, Romano Prodi, Paolo Mieli, Giulio Tremonti, Emma Marcegaglia etc etc... E uno mica deve sempre pensare male, no? Certamente, dopo avere chiacchierato la sera tutti insieme a tavola, il giorno dopo saranno l'uno il fiero controllore parlamentare dell'altro. Basta con questo complottismo! Del resto cosa gli scriveva, Enrico, al suo amico Mario? "Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente". Una chiara, evidente, secca smentita per chiunque pensi che vi siano altre sedi ove condurre il dibattito pubblico al di fuori di quelle istituzionali.
 
  Chissà, forse ottenebrato dai fumi di queste riflessioni profonde, venerdì sera a L'Ultima Parola ho chiesto ai gentili ospiti in sala come avrebbero mai fatto a esercitare il diritto di veto sulle iniziative del Governo Monti, se avevamo così tanta fretta da essere costretti a chiamare presto un signore da fuori - ché novecento parlamentari non bastavano - per fare finalmente due conti che non fossero sbagliati. Nessuno ha risposto, perché quando si fanno le domande ovvie, o si dà l'unica risposta ovvia oppure è meglio tacere. Tranne la Ravetto, che in maniera un po' confusa ha assicurato che questa è ancora una Repubblica Parlamentare.
 
  Ma siccome il diavolo fa le pentole e non i coperchi, a fine puntata, incalzata da Paragone, la stessa Laura Ravetto si esprimeva così:
 
« BISOGNA ANDARE DI CORSA!
L'HA DETTO MONTI.
SI DEVE ANDARE DI CORSA!
LO SOSTERREMO PERCHE' VADA DI CORSA! »
 
  Quindi avete capito? Il Pdl valuterà, caso per caso, se e in quali e quanti modi SOSTENERE DI CORSA il Governo Monti. Cioè la famosa Repubblica Parlamentare.
 

mercoledì 9 novembre 2011

Tassi Btp e spread ai massimi storici, tutte le emissioni sopra al 7,5%. Borsa -3,78%

Roma - Peggiora ulteriormente Piazza Affari, affossata soprattutto da Mediaset e dalle banche, dopo che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto un nuovo governo subito o elezioni anticipate. Il Ftse Mib riconquista sul finale quota 15.000 punti, riducendo lievemente i cali al -3,78%. Mediaset e' sospesa al ribasso con un calo teorico dell'11%, Unicredit cede l'8,2% e Intesa Sanpaolo il 6,33%.
 
Secondo quanto riferito dal ministro tedesco delle Finanze Wofgang Schauble all'Italia e' stato offerto l'aiuto del Fondo salva stati, ma il governo ha detto di no. Secondo Schauble, tuttavia, in Italia la crisi e' politica, non finanziaria.
 
Per questo non e' preoccupato per l'ampliamento degli spread visto oggi: sono in prossimita' dei livelli in cui si trovavano prima dell'introduzione dell'euro. I differenziali si restringeranno non appena verrano risolte le incertezze di leadership politica. E' la stessa formula usata in passato per Irlanda e Portogallo, quando le autorita' europee fecero pressioni perche' i due stati indebitati accettassero un aiuto.
 
Il differenziale tra i Btp a 10 anni e i bund tedeschi omologhi rimane a livelli di massimo allarme, oscillando introno ai 550 punti. I vigilantes di bond vogliono proprio le dimissioni di Berlusconi, non basta l'annuncio del premier di volersi dimettere dopo l'approvazione del Ddl stabilità. I mercati hanno reagito male all'idea di elezioni anticipate e allo scenario di ulteriore instabilita'. Sembrano chiedere a gran voce un governo tecnico di larghe intese per varare le riforme, che pero' l'attuale esecutivo non pare pronto a concedere.
 
Per questo motivo, nel tentativo di riportare serenita', il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha annunciato che ci sara' un nuovo governo in tempi rapidi, altrimenti si andra' alle elezioni anticipate. Ma la borsa non reagisce e gli spread non si restringono. Secondo alcuni analisti di borsa, lo stesso fatto che Napolitano sia stato costretto a pubblicare una nota di precisazione, non e' affatto tranquilizzante.
 
In sintesi il Quirinale precisa che non esiste alcuna incertezza sulla scelta del presidente del consiglio di rassegnare le dimissioni. Entro breve tempo o si formera' un nuovo governo o si sciogliera' il parlamento per svogliere una campagna elettorale da svolgere in tempi ristretti. Le consultazioni per formare un nuovo governo si terranno subito. Nella nota della presidenza anche un monito ai parlamentari: il Ddl stabilita' va approvato nel piu' breve tempo possibile.
 
A questo proposito si e' aperto un giallo. "Il CdM dovrebbe approvare alle 18.30 questa sera il maxi emendamento alla legge di stabilita'", secondo quanto chiesto da Scajola, membro del PdL, ma esterno al governo. Subito dopo La Russa, ministro della Difesa, smentisce tuttavia l'eventualita' che il vertice si tenga in serata. Il presidente della Camera Gianfranco Fini proporra' di chiudere i lavori sul Ddl entro domenica, per offrire ai mercati un quadro di certezza.
 
I titoli di stato italiani sono stati venduti in massa anche perche' LCH Clearnet ha quasi raddoppiato i margini per i clienti che vogliono scambiare titoli del debito italiano. Costringendo la Bce a intervenire sul secondario. Intanto sul primario cresce l'attesa per l'asta di domani di Bot annuali per 5 miliardi di euro. L'Italia ha 340 miliardi di euro di debito da piazzare dall'emissione di domani fino alla fine del 2012. Una somma astronomica.
 
Dopo un'apertura positiva, si sgonfia del tutto l'entusiasmo delle borse europee, e i sell off si fanno molto pesanti, sulla scia del rialzo inarrestabile dello spread Italia/Germania e dei rendimenti dei BTP. Londra lascia sul campo l'1,8%, Francoforte perde l'1,78%, Parigi l'1,9%.
 
Il differenziale tra i rendimenti italiani e quelli tedeschi sui titoli a dieci anni sale a un ritmo inarrestabile da 500 punti base fino a quota 575 prima di scendere a 547 punti; i rendimenti dei titoli di stato a dieci anni si attestano al 7,202% dopo aver toccato il nuovo record storico al 7,48%, mentre i tassi a due anni volano al 7,415% e quelli a cinque anni aumentano fino al 7,3%. Il rischio Italia, misurato dai Cds a 5 anni (credit default swap, ovvero contratti per assicurarsi per cinque anni contro il rischio default di un paese), sale a quota 570. Un nuovo record.
 
Una nota di Barclays non lascia spazio ad alcun dubbio, nella parte in cui afferma che l'Italia è finita e che il paese si trova matematicamente al di là del punto di non ritorno.
 
A peggiorare le cose e' arrivata la news, rivelata in Italia da WSI, che LCH Clearnet, una grande casa di brokeraggio che funge da clearing sul mercato dei titoli di stato e obbligazionari, ha annunciato che con effetto immediato che i Btp italiani subiranno quasi un raddoppio dei tassi pagabili in deposito, i cosidetti margini.
 
I dettagli, per gli abbonati a INSIDER, nella sezione Situation Room.
 
Chi compra Btp adesso deve pagare anche un tasso di interesse molto piu' alto, il che ovviamente provoca una minore redditivita' dei titoli, oltre al ribasso dei prezzi verificatosi da luglio ad oggi.
 
Il mercato registra con cinismo l'incapacita' del governo italiano di affrontare con decisione temi cruciali quali i nodi del debito pubblico e le 39 riforme strutturali (o l'assenza delle stesse) richiesti da Unione Europea e Bce. I funzionari dell'esecutivo europeo hanno elaborato e approvato un testo in 39 punti con l'aiuto dei tecnici della Bce, tra cui Mario Draghi.
 
Ingrandisci la foto
 
 
 
L'andamento record di oggi degli spread tra il rendimento del decennale italiano e quello tedesco non ha precedenti nella storia dell'area euro.
 
L'Italia e' ora monitorata dagli ispettori del Fondo Monetario Internazionale, in missione a Roma per rilevare i rischi sistemici che il Paese presenta per l'euro e per l'intera eurozona, e di conseguenza per l'economia mondiale.
 
Ora più che mai, si parla di conto alla rovescia per il debito e l'esecutivo. Ma un annuncio sulle dimissioni di Berlusconi non sembra essere sufficiente ai mercati. E lo stesso Wall Street Journal in un suo articolo afferma che "non è ancora chiaro se l'annuncio significhi la definitiva uscita di scena dalla dalla politica dopo quasi venti anni di attività e anche, quali cambiamenti politici un suo eventuale successore potrebbe imporre". In generale, secondo quanto riportato da altri media americani, gli investitori temono poi che l'annuncio delle dimissioni di Berlusconi non si concretizzerà per settimane o anche mesi. La sfiducia nei confronti dell'Italia è totale.
Tornando a Piazza Affari, tra i titoli Mediaset -8%, poi sospesa per eccesso di ribasso. Sospensione al ribasso anche per Mediobanca, che cede -5,61%. teorico. Bancari oggetto di sell off: Unicredit fa -6%, Intesa SanPaolo perde il 4%, Banca Popolare di Milano anche; ma forti sono anche i cali che interessano Enel -5,65%, Fiat -4,98%, Prysmian -3,11% e soprattutto Lottomatica, che registra un tonfo dell'11%.
 
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio perdono lo 0,70%, a $96,12 al barile, mentre le quotazioni dell'oro scendono dello 0,22%, a $1.795,30 l'oncia.
 
L'Euro aumenta le perdite nei confronti del dollaro a $1,3563, mentre contro il franco la moneta unica è in flessione dello a 1,2287; nei confronti dello yen la valuta accelera anche in questo caso al ribasso e perde circa il 2% a 104,425.

martedì 9 agosto 2011

Oslo: tutto quello che già sapete

Oslo: tutto quello che già sapete
Di Gianluca Freda – tratto da http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3798

Tutto quello che avreste voluto sapere sugli attentati in Norvegia, ma avete evitato di chiedere, un po' perché ci arrivavate anche da soli, un po' perché è sempre la solita solfa.

Sui motivi del doppio attentato terroristico in Norvegia, il cui tragico bilancio è finora di un centinaio di morti, l'unica cosa che bisogna tenere presente è che – come sempre – tali motivi vanno ricercati in direzione diversa, se non del tutto opposta, a quelli insinuati dai giornali e dalle TV di regime dell'occidente. A chiarire la situazione, forse sono utili alcune notizie uscite in sordina nei giorni e negli anni scorsi. Fare due più due non è difficile.

Q: - Quali interessi ci sono dietro l'attentato?
A: Norvegia e Russia hanno raggiunto nel corso degli ultimi anni accordi di cooperazione sempre più stretti tanto per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio dell'Artico, quanto per la partnership commerciale nello sfruttamento di giacimenti mediorientali (in Iraq in particolare). Quest'asse energetico privilegiato tra Russia ed Europa mette a rischio gli interessi strategici americani e il controllo USA sul continente europeo. Era inevitabile che arrivassero, prima o dopo, gli opportuni "avvertimenti":

1) Dal sito "La voce della Russia", 07-07-2011:
Entra in vigore l'accordo Russia-Norvegia: nuovi orizzonti nell'Artico
Oggi entra in vigore l'accordo fra la Russia e la Norvegia sulla delimitazione delle zone di competenza nell'Artide e sulla cooperazione nel Mar di Barents e nel Mar Glaciale Artico. Con questo documento, firmato il 15 settembre del 2010, si sono conclusi 40 anni di controversie. L'accordo apre nuove possibilita' per il libero sfruttamento dei ricchissimi giacimenti di gas e petrolio nell'area di 175 mila chilometri quadrati e regola la collaborazione nel settore ittico. Secondo il ministro degli esteri russo Lavrov, si tratta di un'intesa opportuna e reciprocamente vantaggiosa.

2) Da "Sky – TG24" del 12-12-2009:
Iraq, russi e norvegesi si accaparrano il petrolio
Nel corso dell'asta per l'assegnazione di appalti ventennali sui pozzi iracheni, che si è svolta a Baghdad, ...
... la compagnia russa Lukoil e la norvegese Statoil hanno ottenuto la concessione per uno dei maggiori giacimenti petroliferi, nel Sud dell'Iraq. Lo ha annunciato il ministro del petrolio iracheno. Si tratta di uno dei giacimenti più grandi finora mai sfruttati, con delle riserve di quasi 13 miliardi di barili. La coppia Lukoil-Statoil ha strappato il contratto grazie a un'offerta che prevede di accrescere la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno.

3) Dal "Corriere della Sera" del 26-10-2007:
Gazprom si allea con la Norvegia E il petrolio tocca nuovi record
MILANO - Gazprom ha scelto la norvegese StatoilHydro come secondo partner nel maxi-giacimento di gas a Shtokman. Il colosso russo guidato da Alexej Miller aveva già selezionato la francese Total come primo partner per sviluppare la fase iniziale del progetto, la cui stima ammonta a 15-20 miliardi di dollari. Le riserve di questo giacimento ammontano a 3.700 miliardi di metri cubi di gas e oltre 31 milioni di tonnellate di gas condensato. [...]

Q: - Perché l'attentatore doveva essere "di estrema destra"?
A: Fin dal termine della Seconda Guerra Mondiale, gli USA hanno ristrutturato la politica europea su basi anti-russe, favorendo in particolare i movimenti socialdemocratici filoamericani e isolando la destra europea anti-statunitense. La destra è tradizionalmente portatrice di ideologie nazionaliste, avverse tanto al dominio americano sul continente quanto agli strumenti politici ("democrazia") ed economici (moneta unica) attraverso i quali tale dominio viene garantito. Solo in Francia, all'epoca di De Gaulle, la creazione di questo ostracismo verso la destra europea era temporaneamente fallita. Il partito filo-russo in Europa è ovviamente trasversale agli schieramenti politici, ma nel linguaggio della propaganda si tende a definire "populismo di destra" ogni posizione politica che non si uniformi ad una visione filoamericana dell'europeismo e che prenda anche solo ipoteticamente in considerazione la creazione di rapporti più stretti con la Russia. Tali forze politiche sono quelle che maggiormente preoccupano gli Stati Uniti, essendo poco malleabili, scarsamente controllate, avverse all'unione economica europea (attraverso la quale gli USA mantengono l'Europa nella morsa del debito, dunque sotto controllo), in crescita di consensi e – soprattutto – animate da una prospettiva "eurasiatica" che guarda alla Russia come ideale partner politico ed economico con cui rimpiazzare nel futuro la superpotenza americana in declino. Occorre dunque, ogni volta che sia possibile, demonizzarle (magari definendole "xenofobe" e "antisemite" a intervalli regolari) e screditarle, attribuendo ad esse la paternità di azioni ignominiose. Anche qui riporto qualche articolo:

1) Dal sito di economia "Risk and Forecast", 12-03-2009:
Gli amici di estrema destra della Russia
Recenti notizie di stampa affermano che i partiti di estrema destra in Europa sarebbero finanziati – almeno in parte – dalla Russia. Sebbene tali affermazioni necessitino di essere provate, è un dato di fatto che diversi partiti di estrema destra dell'est europeo sono diventati accaniti sostenitori degli interessi russi e ammiratori del modello politico-economico della Russia. Diversi gruppi di estrema destra, nei paesi post-comunisti, guardano all'infrastruttura politica autoritaria di Vladimir Putin come ad un modello e premono allo stesso tempo per una maggiore apertura verso la Russia e per la rottura della comunità Euro-Atlantica. In Europa orientale, il sostegno verso l'estrema destra ha evidenziato negli ultimi anni un trend in ascesa. Dal punto di vista russo, un partenariato con gli ultranazionalisti potrebbe facilitare i suoi tentativi di influenzare la politica interna di questi paesi, almeno finché Mosca non riuscirà a trovare un alleato ancor più influente nell'ambito dello spettro politico. [...]

2) Da "L'interprete internazionale" del 15-04-2011:
Marine Le Pen: No alla NATO, sì alla Russia
"Marine Le Pen promette l'uscita dalla Nato e un partenariato con la Russia", titola l'agenzia. In un discorso tenuto ai corrispondenti esteri a Nanterre, la Le Pen avrebbe detto che, in caso di una sua vittoria alle presidenziali, la Francia farebbe della Russia un partner privilegiato e lascerebbe la Nato. "Penso che la Francia abbia tutto l'interesse a volgersi verso l'Europa, ma alla grande Europa. E in particolare a lavorare ad un partenariato con la Russia", avrebbe detto, invocando "ragioni evidenti, di civiltà e geostrategiche". E sull'Alleanza atlantica: "le scelte fatte dal presidente della Repubblica (ovvero Sarkozy, ndr), che appaiono come scelte di sistematico allineamento (sugli Usa, ndr), non mi paiono positive".

3) Dal sito dell'emittente iraniana IRIB, 11-05-2010:
Ucraina: proteste contro la politica pro-Russia del presidente Yanukovych
KIEV - Migliaia di manifestanti sono scesi per le strade della capitale ucraina per protestare contro la decisione del presidente Viktor Yanukovych a stabilire legami più stretti con la Russia. Le proteste di oggi contro il governo del presidente Yanukovych hanno avuto luogo quasi un mese dopo la firma di un accordo tra Mosca e Kiev, definita dai dimostranti arrabbiati un atto "contro la sovranità dell'Ucraina". Il nuovo accordo tra i due paesi vicini consentirebbe a Mosca un ampio uso di porti navali dell'Ucraina nel Mar Nero, in cambio dell'esportazione di una piccola quantità del gas naturale dalla Russia verso l'ex repubblica sovietica. [...]

Q: - Di quali altre colpe si è macchiata la Norvegia verso i dominatori Usraeliani per meritarsi una punizione così sanguinosa?

A. Vediamo un po':

1) Da "Views and News from Norway" del 14-02-2011:
La Norvegia tra coloro che vogliono spaccare la NATO

Nuove indiscrezioni di Wikileaks hanno rivelato quanto siano profonde le divisioni all'interno della NATO su questioni chiave della sicurezza europea. Il governo norvegese è accusato di essere parte di una presunta "banda dei cinque" filorussa, insieme a Francia, Germania, Olanda e Spagna. [...] In una riunione d'emergenza del Consiglio della NATO tenutasi il 12 agosto [2008] in occasione del conflitto tra Russia e Georgia, gli alleati non riuscirono a trovare una posizione comune sulla guerra. La "banda dei cinque", come la definiscono gli americani, avrebbe affermato che l'annuncio dell'ingresso di Georgia e Ucraina nella NATO avrebbe avuto il solo scopo di provocare i russi, mentre la parte opposta considerava la decisione di non garantire a questi paesi una piena partecipazione come una sorta di "luce verde" data ai russi per fare ciò che volevano. Solo il 19 agosto si riuscì ad arrivare ad una dichiarazione comune sulla crisi. [...]

2) Dal sito "Workers World", 21-07-2011:
Escalation dei bombardamenti NATO contro la Libia
[...] Anche la Norvegia [insieme all'Olanda] sta ritirando la propria partecipazione [alla guerra in Libia]. A partire dal 1° agosto, le sue forze aeree non saranno più coinvolte negli attacchi. Questa crescente riluttanza da parte di diversi paesi membri della NATO ha portato il ministro della difesa britannico, Liam Fox, ad accusare questi governi, il 13 luglio scorso, di non fornire sufficienti forze aeree per la campagna in corso. [...]

3) Da "Tundra Tabloids" del 27-03-2011 (ovvove supvemo!)
Norvegia: il partito socialista proporrà una mozione in cui si chiede di bombardare Israele in caso di azioni contro Hamas a Gaza.
Siamo arrivati a questo. Il Sosialistisk Venstreparti (Partito Socialista di Sinistra) di Kristin Halvorsen, facente parte della coalizione di governo norvegese, conta di far votare una mozione in cui si richiede un'azione militare contro Israele nel caso che questi dovesse decidere di agire contro Hamas a Gaza! [...]

4) Da "Rohama.org" del 15-01-2011:
La Norvegia sarà la prima nazione europea a riconoscere la Palestina
Jonas Gahr Stoere, Ministro degli Esteri norvegese, ha detto ad una conferenza stampa svoltasi a Ramallah, insieme al Primo Ministro palestinese Salam Fayyad, che il suo paese sarà uno dei primi a riconoscere il futuro stato palestinese una volta che le sue istituzioni saranno approntate secondo gli schemi e i progetti previsti dall'Autorità Nazionale Palestinese. [...]

5) Dal sito norvegese "Politisk.tv2.no" del 21-07-2011: (ovvove degli ovvovi!)
Jonas Gahr Støre [Ministro degli Esteri norvegese]: l'occupazione deve finire, il muro deve essere demolito e bisogna farlo subito!

utoya
Il ministro degli esteri è stato accolto con richieste di riconoscimento dello Stato Palestinese quando, giovedì, si è recato in visita ad un campo estivo della gioventù laburista a Utoya.

N.B.: guarda caso, il campo di Utoya che il ministro Store aveva visitato il 21 luglio (qui sopra vedete una foto della visita) è stato proprio il teatro della strage compiuta il giorno successivo dal folle "estremista di destra". Con tutta la buona volontà, non riesco proprio a immaginare un avvertimento dal significato più eloquente di questo.

Q: Quali metodi hanno utilizzato i servizi segreti per il doppio attentato?
A: Qui si possono fare solo delle ipotesi, ma poiché il modus operandi è stato osservato in molti attacchi precedenti dello stesso tipo l'immaginazione non dovrà essere sottoposta a sforzi eccessivi.

Il primo sistema, piuttosto ben rodato, è quello di organizzare, contemporaneamente o a ridosso degli attentati, delle "esercitazioni militari" che seguiranno – guarda un po' la coincidenza – la stessa falsariga di ciò che avverrà durante gli attentati "veri". Il sistema è stato messo a punto dai servizi segreti israeliani ed ha lo scopo di far circolare liberamente – col pretesto dell'"esercitazione" - gli uomini, i mezzi e i materiali che dovranno servire a portare a termine l'attacco. Questo sistema è stato utilizzato, com'è noto, per gli attacchi dell'11 settembre negli Stati Uniti, quando il NORAD e il Consiglio di Stato Maggiore americano avevano in corso "esercitazioni" riguardanti il dirottamento di un aereo governativo e lo schianto di un velivolo contro un palazzo. Stesso discorso per gli attentati a Londra del 7 luglio 2005, avvenuti "incidentalmente" proprio nel momento in cui governo e polizia stavano conducendo una "simulazione" di attentato nella metropolitana londinese.

drill

Qualcosa di simile è avvenuto per l'attacco "con autobomba" nel centro di Oslo, che non ha colpito solo la sede del giornale Verdens Gang, come alcune fonti di stampa hanno riportato, bensì vari edifici governativi, affinché il messaggio arrivasse forte e chiaro. Da notare che, in molti casi, gli attacchi attribuiti ad "autobombe" sono realizzati in realtà con esplosivi piazzati preliminarmente in punti sensibili degli obiettivi da colpire. L'attacco era stato anticipato, mercoledì scorso, da una tipica "esercitazione" della polizia antiterrorismo proprio nel centro di Oslo, a 200 metri di distanza dalla Operahuset. La polizia – dice l'articolo – ha fatto esplodere delle cariche esplosive a scopo di "simulazione", ma si è "dimenticata" di comunicare ai residenti di avere delle esercitazioni in corso, suscitando così spavento e allarme nella popolazione. Il capo dell'ufficio stampa della polizia di Oslo, Unni Grondal, aveva dichiarato all'Afterpost: "E' qualcosa di cui non eravamo stati avvisati. Non succederà più". Invece è successo di nuovo poche ore dopo.

Per ciò che riguarda l'attacco all'isola di Utoya, è rilevante notare l'assurdità delle versioni pubblicate dalla stampa mainstream, secondo le quali il biondo "estremista di destra", Anders Behring Breivik, avrebbe fatto tutto da solo: avrebbe piazzato l'autobomba nella capitale e poi se ne sarebbe andato tranquillamente a Utoya a massacrare un centinaio di persone. Non credo ci sia bisogno di spiegare, a chi vive nel mondo concreto e non in un film di Chuck Norris, perché quest'affermazione sia ridicola. E' chiaro che le operazioni sono state eseguite da persone diverse. Ed è certo come l'oro che la stessa strage di Utoya è stata compiuta da un commando composto da diverse persone, visto che quasi tutti i testimoni sopravvissuti parlano di più persone coinvolte nell'attacco, né si capisce come un unico individuo, per quanto ben armato, possa aver compiuto una strage di simili proporzioni senza incontrare resistenza.

E' da notare che il Mossad israeliano recluta spesso informatori e operativi tra i rifugiati, in particolare palestinesi, ma non solo, che richiedono asilo politico in Norvegia. Il Mossad opera in Norvegia in cooperazione con i servizi segreti locali, sotto la copertura del cosiddetto "Kilowatt Group", una rete d'intelligence che vede la partecipazione, oltre che di Israele e Norvegia, anche di altri paesi quali Svizzera, Svezia e Sudafrica e che si maschera – manco a dirlo – sotto la finalità di facciata della "lotta al terrorismo".
Infine, non va dimenticato che la creazione di "psicopatici e assassini seriali" attraverso il lavaggio del cervello è sempre stato una specialità delle pratiche di controllo mentale dell'
MK-Ultra, il quale possiede anche un suo braccio norvegese. Questo articolo
del sito Forward America, riferendo degli esperimenti compiuti in Norvegia, riporta tra l'altro:
"Il numero del Norway Post del 4 settembre 2000, ha rivelato che anche il governo norvegese, tra gli anni '50 e i '60, iniettò LSD a bambini, pazienti in cura psichiatrica e ad altre persone. Dieci dei soggetti morirono. Uno dei motivi che rendevano urgenti gli esperimenti di controllo mentale era il fatto che il mondo intero aveva visto cosa fossero stati capaci di fare i comunisti cinesi alle menti dei prigionieri americani. Era anche risaputo che l'URSS aveva catturato molti scienziati tedeschi che avevano compiuto esperimenti sul controllo mentale".

Se si necessita di uno o più psicopatici pronti a compiere una strage in qualunque paese del mondo, le organizzazioni d'intelligence, grazie ad un'esperienza ormai cinquantennale nel campo, possono fornirne a volontà. Penseranno poi i giornali a dipingerli come "fanatici di estrema destra", con la svastica tatuata sul cranio e il ritratto del Fu"hrer sul comodino. Il pubblico non esiterà un attimo a bersi storielle di questo tipo. L'importante è che le autorità politiche delle nazioni colpite, avendo orecchie per intendere, intendano il messaggio e ne facciano tesoro. Chissà se dopo questa "folle" strage, compiuta da un "pazzo isolato" sul suolo nazionale norvegese, il primo ministro Jens Stoltenberg – i cui figli, guarda la coincidenza, si trovavano al meeting laburista di Utoya e si sono salvati per miracolo – e il Ministro degli Esteri Jonas Gahr Stoere – che era stato a Utoya poco prima e ha rischiato di rimanere coinvolto nella sparatoria – avranno capito l'antifona e imparato a essere più ubbidienti?

Gianluca Freda

venerdì 10 settembre 2010

TDFX Newsletter

MARKET NEWS: Daily Technical Levels

Friday, September 10, 2010 - 9:00 AM

EUR / USD GBP / USD USD / CHF USD / JPY Gold Crude Oil

EUR/USD intraday: bullish bias above 1.2625

Pivot: 1.2625.
Our Preference: LONG positions @ 1.2635 with 1.274 & 1.2765 in sight.
Alternative scenario: The downside breakout of 1.2625 will open the way to 1.2605 & 1.2588.
Comment: the pair is expected to bounce off the 1.2625 congestion area while intraday technical indicators are posting reversal signs.
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GBP/USD intraday: intraday support around 1.5385

Pivot: 1.5385.
Our Preference: LONG positions @ 1.5395 with targets @ 1.548 & 1.5535.
Alternative scenario: The downside penetration of 1.5385 will call for 1.535 & 1.533.
Comment: intraday technical indicators are showing reversal signs.
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USD/CHF intraday: capped by a negative trend line.

Pivot: 1.022
Our preference: Short positions below 1.022 with targets @ 1.01 & 1.006 in extension.
Alternative scenario: Above 1.022 look for further upside with 1.024 & 1.0265 as targets.
Comment: the RSI calls for a slump.
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USD/JPY intraday: under pressure.

Pivot: 84.30.
Our Preference: SHORT positions @ 84.2 with targets @ 83.5 & 83.35.
Alternative scenario: The upside penetration of 84.3 will call for a rebound towards 84.5 & 84.65.
Comment: intraday technical indicators are turning down..
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GOLD (Spot) intraday: the bias remains bullish.

Pivot: 1240.00
Our Preference: LONG positions above 1240 with 1253 & 1265 in sight.
Alternative scenario: The downside penetration of 1240 will call for a slide towards 1230 & 1217.
Comment: the price is posting a rebound on its support.
Trend: ST Ltd upside; MT Bullish
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Crude Oil (Oct 10) intraday: further advance.

Pivot: 73.95
Our Preference: LONG positions above 73.95 with targets @ 75.6 & 76.5.
Alternative scenario: The downside breakout of 73.95 will open the way to 72.5 & 71.5.
Comment: the contract is posting a rebound on its support. The RSI is mixed
Trend: ST Range; MT Range
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Potresti essere il prossimo campione di preparazione del porridge?


 

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SETTEMBRE 2010 NUMERO!: Itinerari Gastronomici // Sapore di Arran // Campionato di Porridge //
Giorno di Sant Andrea
// Natura Scozzese // Ciclismo nel sud della Scozia 

Sconfiggi la tristezza del rientro dalle vacanze e crea il tuo percorso gastronomico scozzese! La Scozia celebra la sua gastronomia e l'autunno è il momento perfetto per assaggiarne i sapori! Approfitta delle numerose fantastiche offerte disponibili in questa stagione e goditi la vivacità di Edimburgo e Glasgow e la natura selvaggia delle isole e delle Highland. Le due città sono così vicine a magnifici loch e montagne che non dovrai scegliere!
Mete imperdibili per i gastronauti!   Sapore di Arran
Mete imperdibili per i gastronauti!   Sapore di Arran
Salmone affumicato, frutti di mare, cacciagione, eccellente manzo Angus e il nostro famoso haggis! La Scozia offre fantastiche opzioni gastronomiche in ristoranti raffinati e pub e bistrot modesti. Assaggia i migliori frutti di mare all'Applecross Inn nelle Highland, gusta le tradizionali fish&chips al pluripremiato Anstruther Fish Bar nel Fife oppure prova della squisita cacciagione all'Ardeonaig Hotel nel Perthshire.   A solo un'ora da Glasgow, l'isola di Arran è famosa per la sua meravigliosa costa, i castelli leggendari e le montagne frastagliate. Arran è nota anche per il suo raffinato cibo da gourmet: salmone affumicato, formaggio tradizionale dell'isola e focaccia d'avena. Non dimenticare di visitare la fabbrica di birra e la distilleria dell'isola e di assaggiare alcune birre locali o un bicchierino di whisky.
Scarica i nostri appetitosi consigli e itinerari!    Crea il tuo percorso gastronomico ad Arran!
Sarai tu il prossimo campione di porridge?   Festeggia il giorno di Sant'Andrea in Scozia
Sarai tu il prossimo campione di porridge?   Festeggia il giorno di Sant'Andrea in Scozia
Non perderti il World Porridge Making Championships (Campionato del mondo di preparazione del porridge) nel villaggio di Carrbridge, nelle Highland, il 10 ottobre. Prova a vincere il trofeo Golden Spurtle o assaggia semplicemente questo piatto delizioso che ha sostenuto generazioni di coraggiosi scozzesi. Hai ancora fame? Vai nelle Highland per assistere al Living Food nel castello Cawdor (25 sett.)
  Sapevi che la bandiera scozzese (Saltire) rappresenta la croce di Sant'Andrea?  Allora dove festeggiare al meglio il giorno di Sant'Andrea se non con la gente della città che porta il suo nome? Ogni anno la capitale del Fife, St Andrews, celebra il 30 novembre con cibo tradizionale, musica, canzoni, poesia e danza. A solo un'ora da Edimburgo, è più vicina di quanto pensi!
Festival per buongustai
  Vieni a St Andrew e unisciti ai festeggiamenti
Fai un giro nella zona selvaggia   Salta in sella a una bici nei Border e Dumfries & Galloway!
Fai un giro nella zona selvaggia   Salta in sella a una bici nei Border e Dumfries & Galloway!
Fai escursioni a piedi e molto probabilmente avvisterai alcuni fantastici esemplari della natura scozzese. L'autunno è la stagione migliore per vedere i cervi nobili in fregola nelle Highland e gli scoiattoli rossi nelle foreste di pini della Caledonia. Mentre passeggi sulla costa del Lothian orientale, a soli 30 minuti da Edimburgo, è facile avvistare lontre, edredoni e le foche grigie con i cuccioli nati a settembre.   La Scozia è un vero paradiso per i ciclisti e gli appassionati di mountain bike! Noleggia una bicicletta nei famosi centri 7stanes e scegli tra i numerosi percorsi disponibili e adatti a tutti, principianti e professionisti. Potrai decidere se esplorare colline dai dolci pendii, sentieri di foreste remote, percorsi costieri mozzafiato o se coprirti di fango! E se ti viene appetito, dirigiti al festival Taste of Dumfries & Galloway il 6-7 novembre.
La fauna autunnale
  Ciclismo nel sud della Scozia
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